Nicola Fiorentino

Nicola Fiorentino

Nicola Fiorentino

Nicola Fiorentino (Casoli 1933 – Lanciano 2022). Allievo a Roma di Natalino Sapegno, Giuseppe Ungaretti, Alfredo Schiaffini e Federico Chabod, ha insegnato Italiano e Storia negli Istituti Superiori di Lanciano. Appassionato di letteratura e storia regionale, per quasi quarant’anni ha collaborato con la “Rivista Abruzzese” dapprima occupandosi di poesia dialettale e analizzando criticamente la produzione di autori come Marco Notarmuzi, Cosimo Savastano, Vittorio Monaco, Camillo Coccione, Vito Moretti, Mario D’Arcangelo, Pietro Civitareale, Giuseppe Rosato. La sua competenza letteraria nel 1997 gli consente di curare, con Michele Scioli, il Dizionario dei termini e dei concetti usati nel dialetto castellino che, redatto da Luigi Crognale nel 1885, precede di una trentina d’anni quello di Gennaro Finamore, erroneamente ritenuto il più antico del suo genere. Sul versante di questi studi, a Roma ha pubblicato infine i volumi Poeti dialettali abruzzesi (2004) e Oltre la cruna (2010). Ma la passione per la ricerca letteraria non delimita gli studi di Fiorentino, che lavora negli archivi storici e fornisce interessanti letture sull’area casolana, pubblicate spesso sulla “Rivista Abruzzese”: Un testo abruzzese del Quattrocento, la lapide di Santa Reparata (1990); Pro maritagio filie nostre (1991); Lama dei Peligni, un momento di storia e Nicolò Borga, dimenticato latinista frentano (1992); Il “magnificus liber” casolano (1993); La crisi finanziaria del 1621 nella Valle dell’Aventino (1994); Palombaro, gabelle e bilancio (1995), e così via, fino ad arrivare al suo ultimo articolo, I “Mordaces sales” di Domenico Rossetti (2021). Tra le sue monografie e raccolte di documenti storici: In terra Casularum, in sedici volumi; Nella terra del Gesso; Casoli 1799; Momenti di storia casolana; Storia di Casoli. I suoi scritti, come sempre accade agli storici, hanno ispirato la popolazione locale, incuriosendola con acute e ben documentate analisi sulla vita quotidiana nella Casoli del Settecento e, soprattutto, con riflessioni storico-giuridiche sull’istituto dotale connesso al matrimonio. Per la sua attività di studioso, ha ricevuto il premio alla carriera dal Vernaprile di Teramo (2011).

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