Gabriella Albertini è nata a Pescara (1935), dove vive e lavora. Ha frequentato il Liceo Artistico di Pescara diretto da Giuseppe Misticoni, si è diplomata in pianoforte al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro e ha ottenuto il diploma in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. All’attività di docente di materie artistiche nelle scuole statali ha affiancato una costante applicazione allo studio della storia dell’arte, alla pittura e alla stampa calcografica.
Interessata alla conoscenza del patrimonio culturale abruzzese, ha curato nel 1978, nell’ambito delle trasmissioni regionali della RAI, la rubrica “Spazio Arte”. In quell’ambiente ha conosciuto Emiliano Giancristofaro, che l’ha invitata a collaborare alla “Rivista Abruzzese”, periodico da lui diretto e che la Albertini già conosceva e apprezzava molto per l’ampiezza di interessi e prospettive, tutt’altro che provinciali. L’interesse della Albertini si rivolge verso il romanico abruzzese e le immagini fantastiche descritte nelle didascalie delle opere teatrali di Gabriele d’Annunzio. Ha pubblicato su periodici e quotidiani le sue ricerche e ha raccolto il materiale in due libri, naturalmente facendo una cernita: Scritti sul romanico abruzzese (2012) e Scene e immagini nel teatro dannunziano (2012). Nel catalogo Pensiero lieve (2013), ha espresso una libera interpretazione sul simbolo dell’anima con scritti e illustrazioni di personali dipinti. Altra raccolta di sue pubblicazioni è il libro I Cascella uomini d’arte (Tracce 2013), Fondazione Pescarabruzzo. Un libro dedicato all’arte in Abruzzo è Simboli d’arte nel romanico d’Abruzzo (Ediars 1999).
I suoi articoli inerenti l’arte sono stati pubblicati sulla “Rivista abruzzese”, su “Oggi e Domani”, “Incontri culturali con i soci” a cura della Deputazione di Storia Patria, “Il Monitore”, “Abruzzo”, “d’Abruzzo”, “Antiqua”, infine sui quotidiani “Il Messaggero”, “Il Tempo” e “Il Centro”.